ABBIATI FILIPPO Pittore - (Milano, 1640 – Milano 1715).


Fu artista molto prolifico, cui sono attribuite una cinquantina di opere: pale d’altare, soggetti sacri e profani, ritratti. Negli ultimi anni della sua attività, ampliò un gusto per la ricchezza scenografica, quasi teatrale, che sembra presagire le ulteriori fastosità stilistiche dei decenni successivi. Per la Scuola di San Giovanni dei Battuti di Murano, l’Abbiati dipinse Il Commiato dal padre di San Giovanni Battista prima di addentrarsi nel deserto, ritraendo a lato il committente, il Guardian Grando Andrea Trevisan e suo nipote. Il quadro, eseguito nel 1676, molto probabilmente è stato frazionato in più parti ed alcune si trovano attualmente nella sacrestia di San Pietro martire. Sopra la porta d’ingresso se ne trova una frazione, più grande, con l’iscrizione: ANDREA TREVISAN QUON GIACOMO 1676 ANNO UN DECIMO DEL SUO GUARDIANATO ET ANGELO SUO NIPOTE. Sulla parete di fronte, la parte con Andrea Trevisan e suo nipote Angelo, più ridotta e di qualità cromatica apparentemente inferiore, quasi scollegata rispetto alla prima.

ABITANTI di Murano (1)

La vexata quaestio dei ben 30.000 abitanti che avrebbero affollato Murano nel Rinascimento sembra perdere vigore osservando i dati sulla popolazione che i registri parrocchiali e i testi ci tramandano. Una prima considerazione: la superficie dell'isola nel passato era sensibilmente inferiore a quella dei nostri giorni per via delle vaste aree un tempo occupate dai bacini (laghi) ad uso prima delle saline e poi per i mulini a marea. Già questa semplice osservazione sulla superficie "abitabile" dell'isola nel passato (tenendo anche presente le aree occupate dai sontuosi e vasti giardini, dai conventi e dalle chiese) parrebbe escludere che Murano abbia mai avuto un numero così elevato di residenti, anche considerando i nuclei familiari di Sant’Erasmo, parte integrante di Murano da secoli. Sempre che, naturalmente, improbabili Tsunami lagunari non l’abbiano colpita nei primi anni del ‘500…

Nel 1591 a Murano c’erano 7400 anime (di cui 2025da comunione”)
Nel 1629, 7800 anime
Nel 1699, 8300 anime (2100 in San Donà, 5000 a Santo Stefano, San Salvador e San Martino 1200)
Nel 1712, la sola parrocchia di Santo Stefano contava, a detta di Vincenzo Zanetti, 5050 anime 
Nel 1779, 3700 anime
Nel 1808, 4876 anime
Nel 1810, 3800 anime
Nel 1814, 3389 anime
Nel 1818, 4300 anime
Nel 1821, 4400 anime (1500 in San Donà, per la gran parte “vignaioli o pescatori” e 2900 in San Pietro in maggior misura “occupati nelle fornaci”)
Nel 1846, 4538 anime (2540 uomini, 1998 donne; lavoravano nell’isola 1050 operai, ma 490 venivano “da fuori”)
Nel 1849, 4500 anime
Nel 1850, 3952 anime
Nel 1858, 3454 anime
Nel 1865, 3510 anime
Nel 1866, 3755 anime
Nel 1884, 3999 anime
Nel 1904, 7250 anime (lavoravano nell’isola 3000 operai, di cui 600 veneziani e buranelli)
Nel 1906, 5436 anime
Nel 1911, 5805 anime, suddivise in 1176 famiglie, comprensive dei 91 nuclei di Sant’Erasmo
Nel 1923, 6182 anime
Negli anni 2000, 5000 anime circa.

(1) Nella quasi totalità dei casi il numero degli abitanti è comprensivo di Sant’Erasmo e delle Vignole.

Notizie sugli abitanti di Murano in: Zanetti V., 1880, p. 37; Tagliapietra S., 1985, pp. 13, 25 e 41; Barizza S., Ferrari G., 1990, p. 21; Bertoli B. (a cura di), 1993, pp. 187 – 220.

ACCADEMIE di Murano – Oltre a Venezia, anche a Murano, terra non solo di riposo e d’oblio per le menti nobili, fiorirono, già dal XIV secolo, circoli e convivi culturali. Tra questi, si cita quello degli Studiosi, un’associazione i cui membri desideravano spaziare nello scibile umano per approfondire le proprie opere letterarie e teatrali; fondata nel XV secolo, aveva sede nel Palazzo di Niccolò Priuli e ne facevano parte il poeta Carlo Licini oltre a due parroci della chiesa di Santo Stefano: Domenico de Monte Alto e Bartolomeo Cherubini, e due altri parroci di San Salvador, Daniele de' Marchioni e Vincenzo Licini dal Drago. Dal XVI e per tutto il XVIII secolo tali libere associazioni di spiriti liberi e sapienti si diedero statuti, imprese (alcune ricostruite da me in forma congetturale, seguendone le descrizioni), motti e titoli, divenendo Società letterarie, scientifiche e culturali: le cosiddette Accademie. Tra le più famose si ricordano:

Accademia dei Pellegrini

Quella dei Pellegrini non era propriamente un’Accademia muranese. La sua sede, infatti, si trovava a Venezia. Sorta verso la metà del XVIsecolo, viene da molti ascritta tra le isolane in quanto, per alcuni periodi dell’anno, i suoi affiliati erano soliti venire nei giardini di Murano e tenere i loro incontri. Scopo dell’Accademia dei Pellegrini era sostenere i letterati indigenti.

Accademia dei Vigilanti

Ricostruzione congetturale (*)
Impresa: Una Gru con una sfera nella zampa alzata.
Motto: Sapientiam invenient.

Istituita nel 1602 dal torcellano Coccalino Coccalini, l'Accademia dei Vigilanti ebbe sede in una casa della famiglia patrizia Da Lezze, adiacente alla casa delle Dimesse. All’interno dell’Accademia ci fu un collegio che mirò all’educazione dei giovani, attraverso l’insegnamento delle Scienze, delle Lettere, delle Lingue, delle Arti visive e teatrali. Alcune opere:
-Ghirlanda di varietà alla musa scoperta sotto forma di Grù, Venezia, 1675.
-Orazio in funere ill. ac. rever. Io. Bapt. Zeni S.R.E. card. ec. a Petro Assonica accademiae Vigilantum Muriani alumno, di Pietro Assonica, bergamasco.

Accademia dei Vigilanti Purificati

Fondata, , o meglio, rifondata nel 1675 da Lorenzo Stropponi e Giovanni Doglioni a seguito della dipartita di alcuni membri dei Vigilanti che fondarono alla Giudecca l’Accademia dei Vigilanti Separati. L’Accademia dei Vigilanti Purificati di Murano continuò con buonissimo, universale riscontro l’attività istituzionale.

Accademia degli Occulti

Fondata nel 1605, da tre sacerdoti muranesi (Giovanni Santini, Aurelio Aurelii e Giovanni Morelli, la cui casa ne divenne la sede), l'accademia degli Occulti ebbe vita molto breve, cessando ogni attività nel 1608 per mancanza di adesioni. Alla carica di Primo Principe venne posto il camaldolese Padre Andrea Navagero, Secondo Principe fu designato Antonio Loredan e Terzo Camillo Contarini. Fra gli Accademici degli Occulti si ricordano: il Dott. David, il Dott. Gobbi, Iseppo Versorio, Sebastiano Rizzo e il Dott. Delfi. La breve vita dell’Associazione (di cui facevano parte anche il nobile Girolamo Loredan e Lorenzo Delfino), probabilmente, non permise il tramandarsi o addirittura il concepimento di uno stemma o motto. Tra le pubblicazioni si ricordano:
-In Illustrissimum Petruno Priolum equitem e gallica legatione redeuntem Sylva panegirico Heronymi Lauredani filli quondam Petri et clarissima Occultorum Accademia, Opuscolo stampato da Bernardo Giunta e compagnia, Venezia, 1608.

Accademia dei Generosi

Ricostruzione congetturale (*)
Impresa: Un’aquila che addestra i suoi piccoli al volo.
Motto: Te duce generosi.

Fondata nel 1630 (circa) con sede presso il Seminario di San Cipriano, l'Accademia dei Generosi ebbe lunga vita. Ancora nel 1737 e nel 1738 i suoi affiliati pubblicarono numerosi testi sacri e profani, tra i quali si ricordano:
-La falsa Riputazione della Tortura Tavola Morale di Gio.Batta Leoni recitata dagli Accademici Generosi del Sem. Patriarcale di Venezia, Venezia, appresso il Ciotti, 1606
-De Privilegiis Parochorum tempore pestis. Recollectio Francisci Lazaroni Venetiis..., Venezia, 1631.
-Ars Piscatoria omnium disciplinarum methodus..., Venezia, 1651.
-Le rovine de' Turchi..., di Giovanni Malipiero, Venezia, 1684.
Nel 1737 l’Accademia tratta una tesi dal titolo: “Dell’Utilità delle Lettere”.
Nel 1738 un’altra discussione su “La Forza dell’Eloquenza”.

Accademia degli Angustiati

A - B
Ricostruzioni congetturali (*)
Impresa A : Una Corona di mirto con lo scettro di Mercurio e la Clava di Marte (ma secondo me dovrebbe essere quella di Ercole)
con chioma e testa leonina (1) .
Motto A : Ingenio et labore .
Impresa B : Barometro (2)
Motto B : Rigore crescit).

Istituita nel 17 ottobre 1660 dall’Abate Domenico Gisberti (coadiuvato da don Vincenzo Giuliani, don Pietro Molinari, il somasco don Michele Dionisi, il sacerdote don Giovanni Morelli don Giuseppe Parmisan, Girolamo Tridis, i dottori Giovanni Santini e Antonio Provini, Aurelio Aurelii, Manfredo Varischi, Giorgio Beltrame, Domenico Bitler, Francesco Marchi, Rinaldo Rinaldi e Marino Bigaglia) sotto il nome di Accademia degli Angustiati sempre col nome del Signore Iddio. Venne così chiamata per le angustie e le difficoltà che i fondatori dovettero affrontare e superare per darle vita. Si decisero nello stesso periodo cariche e ruoli che videro eletto Principe Giovanni Antonio Rota, Vice-Principe Giacomo Trevisan, Consiglieri Paolo Baris e Ettore Bigaglia, Censori il Padre somasco Francesco Carlo Caro e Vincenzo Giuliani, Cancelliere Vincenzo Cateschi e Bidello Francesco Schiavonetto. L’Accademia aveva indirizzo letterario e teatrale. La prima sede fu stabilita nella casa del Gisberti stesso, accanto al Monastero di Santa Chiara, e, l’anno successivo, trasferita presso il Palazzo Corner (il ramo della famiglia di San Maurizio), a San Salvador. Dopo quattro anni di attività contava più di cento soci. Si istituì all’interno del Palazzo un teatro ed una biblioteca. L’Accademia venne sciolta solo sette anni dopo la sua fondazione, quando il Gisberti lasciò per l’ennesima volta Murano per seguire alla Corte di Monaco l’Elettore di Baviera, Ferdinando Maria e lì svolgere l’attività di segretario.
Alcune pubblicazioni ed opere:
-La Barbarie del Caso (Maria Stuarda), di Domenico Gisberti, Dramma recitato nel teatro degli Angustiati accompagnato dalle musiche di don Pietro Molinari, stampato a Venezia, 1664.
-La Vita della Morte | Epicedio di Domenico Gisberti recitato nell'essequie solenni dell'Illustriss. et eccellentiss. Sign. Gio. Battista Ballarino Gran Cancelliere della sereniss. Republica di Venezia celebrategli dalli Signori Academici Angustiati di Murano, 1666.
-Il Focile, discorso di Domenico Gisberti alli Signori Angustiati di Murano, Venezia, 1666.

Accademia dei Fecondi

Ricostruzione congetturale (*)
Impresa: Un Sole nascente che feconda le piante.
Motto: Oriente sole foecundi.

Fondata nel 1724 con sede nel Seminario di San Lorenzo, presso San Salvador. Il 31 agosto e il 1 settembre 1760 si tenne un’Accademia di Lettere e Arti cavalleresche con esercizi di Ballo, Alabardieri, Scherma e Bandiera in onore del vescovo di Torcello, S. E. Marco Cornaro. Molte furono le tesi stampate dagli Accademici dal 1730 al 1760. L’attività dell’associazione culturale e quella del collegio per nobili ad essa collegato cessarono nel 1767, per ordine del Senato veneziano.

Accademia degli Interessati

L'Accademia degli Interessati venne fondata agli inizi del XVII secolo, probabilmente da Filippo Emanuele.

-(*) Le ricostruzioni congetturali sono ispirate alle imprese coeve di Accademie letterarie veneziane.

-(1) Questa versione dell'impresa ci è tramandata da Giannantonio Moschini e dai suoi numerosi emuli che, nella sua Guida di Murano, Venezia, 1808, II edizione pp. 27 e 28, asserisce di averla vista sul frontespizo di un'Orazione di Gisberti, Il Focile edita nel 1666.

-(2) Quest'altra versione è frutto di una segnalazione fatta a Emmanuele Cicogna da un amico, Giambattista Roberti che, smentendo il Moschini, affermò in forma epistolare di avere lui stesso visto il libretto di Gisberti, sul cui frontespizio era situata l'impresa con il Barometro (che io ho ricostruito da un modello di Evangelista Torricelli) e con il motto Rigore Crescit. L'impresa con il barometro venne attribuita da Moschini all'associazione degli Studiosi, ma all'epoca in cui sorse l'Associazione, tale strumento non era ancora stato inventato.

Notizie sulle Accademie di Murano in: Zanetti V., 1886, pp. 287-292; Cicogna E. A., 1858, p. 10; Zanetti V., 1880, p. 127 e 128; Fuga E, 1949, pp. 17-24.

 

(Dall’) ACQUA, (Famiglia-) Vedi scheda relativa in:
Famiglie (A)

AGOSTINIANE CALLE DELLE -

Calle intitolata alle monache che occupavano il complesso monasteriale di Santa Maria degli Angeli, situato poco distante, la cui unica parte superstite oggi è la chiesa omonima. Il toponimo, stabilito nel 1984, ha corretto un precedente errore del 1965, dato che la stessa via era dedicata alle monache Clarisse.

ALBÒL o ALBUÒL - Termine vetrario. Vedi scheda relativa in:
Tecniche e Termini del Vetro

ANDREA Da Murano - Pittore muranese. Vedi scheda relativa in:
Personaggi e toponomastica.

ANGUSTIATI (Accademia degli-) Vedi ACCADEMIE.

ANZINELLO - Termine vetrario. Vedi scheda relativa in:
Tecniche e Termini del Vetro

ANZIPETTO - Termine vetrario. Vedi scheda relativa in:
Tecniche e Termini del Vetro


Pagina in aggiornamento continuo


Dizionario di Murano
Pagina tratta dal Sito Isola Invisibile - La Murano della Memoria
A Cura di Marco Toso Borella