I Barbaria, celebri per le loro conterie, vennero iscritti nel Libro d’Oro di Murano, con Zorzi e tutti i suoi discendenti, mentre correva l’anno 1793 per ordine degli Inquisitori di Stato. Fu l’ultima dinastia che poté fregiarsi di tale onore. Originaria dall’Ampezzo, la famiglia Barbaria esercitò l’arte vetraria sull’isola con Giorgio, dopo che egli ebbe visionato le tecniche di lavorazione inglesi, francesi e spagnole e, particolare non trascurabile, averne fatto dettagliato resoconto alle autorità veneziane. Divenne produttore di bottiglie d’uso comune in stile inglese. Al crepuscolo della Repubblica, venne affidato a Giorgio Barbaria il comando del battaglione di 500 muranesi preposto alla difesa dello stato veneziano. Dopo la caduta del regno dei dogi, il figlio di Giorgio, Benedetto, si dedicò alla produzione di smalti, conterie e mosaici. Furono opera della sua fabbrica ai Gesuiti due tavoli intarsiati in mosaico che ornarono i palazzi di Napoleone e di Francesco I. Sempre opera dei Barbaria furono gli occhi vitrei “infocati” incastonati sul Leone marciano dopo il suo ritorno a Venezia dalla Francia.

Stemma della Famiglia Barbaria

Lo stemma dei Barbaria (sopra) , sembra richiamare in parte il marchio di fabbrica di manifattura a lume, appartenuto a Marc’Antonio Barbaria (sotto).

Oselle della Famiglia Barbaria

La famiglia compare nelle Oselle del 1794, 1795 e del 1796.

Insegne e Fornaci della Famiglia Barbaria

Oltre all’attività simboleggiata dal marchio esaminato in precedenza, la famiglia dei Barbaria, per essere precisi quella di Zorzi, gestì una fornace all’insegna della Nave Bettina, aperta nel 1782, che produceva: “…Rubini, Granate, Mandole Schiette, e fioratte, Schizze con una, e tre Bisse, ossia righe, Pietre per Anelli, d’ogni Sorta di colore e grandezza Diamantade, e Schiette, Penachj di Vetro, Aghi da Pomolo con la Testa di Vetro Smaltada, e più di ogni altra Sorte di Manifattura di Vetro, e Smalto. E perle d’argento Bian.che e Colorite…”. Prima della data suindicata, Giorgio Barbaria collaborò con il fratello Giovanni nella reggenza della fabbrica ereditata alla morte del padre, Antonio, avvenuta nel 1767. In seguito, probabilmente a causa di dissapori e litigi, vi fu la divisione dei due fratelli che vide Zorzi registrare l’insegna già ricordata della Nave Bettina (forse dal nome della moglie, Elisabetta Cappello, o della sorella, anch’essa chiamata Elisabetta). Giovanni, invece, condusse una attività di perler sotto un’insegna molto esplicativa: La Fede Tradita (la sua nei confronti del fratello?).



La famiglia Battisti è iscritta nel Libro d’Oro di Murano con:

Ser Battista di Battisti q. s. Zuanne 
 
Ser Lunardo di Battisti q. s. Toniello de Campo
Ser Vicenzo di Battisti q. s. Toniello de Campo

Ser Battista di Battisti q. s. Dominico
Ser Ludovico di Battisti q. s. Vettor
Ser Zuanne di Battisti q. s. Domenico


Non è chiara l’origine di questa famiglia. Si sa che alcuni Battisti provenienti dalla Corsica presero parte alla guerra contro Genova. Dediti prevalentemente al commercio e alla mercatura, i Battisti si arricchirono sensibilmente, tanto da possedere numerosi stabili e terreni a Venezia, a Murano e in terraferma.

Stemmi della Famiglia Battisti

Il primo stemma illustrato (sopra 1) dei Battisti trae spunto da un originale appena abbozzato appartenente al Manoscritto Cicogna 2459 Due Corone, situato nella Biblioteca del Civico Museo Correr. Tale arme è accompagnata da una didascalia che parzialmente riprendo: “Battisti. Questi vennero da Murano a Venetia et aquistarono stabili in essa città et campi in terraferma con le mercature et con gli uffici ch’ebbero. Si vede memoria di questa casa in San Steffano di Murano dove hanno loro sepoltura…”. Il secondo stemma (sopra 2) è una mia rielaborazione basata su schizzi e disegni tratti da vari manoscritti, dove l’arma appare con piccole variazioni e priva di smalti. La versione illustrata trae ispirazione principalmente da un rapido schizzo di Giuseppe Tassini, che accompagna, nel suo Cittadini Veneziani, il capitolo dedicato ai Battisti muranesi.

Notizie sui Battisti anche in: A.S.V., Miscellanea codici, Prima serie, Storia Veneta, Giuseppe Tassini, Cittadini Veneziani



Testo ed illustrazioni di Marco Toso Borella
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