Ser Vic.o Chiandolin d. s. Batta Il registro dei Battesimi annota che nel 1610 il sacramento venne impartito a una Cattarina figlia di Alvise di Batta, appartenente ai Giandolini ditti Cabuol provenienti da Caorle. Stemmi della Famiglia Chiandolin/Giandolin Lo stemma rappresentato è suggerito dalle Oselle nelle quali la famiglia Giandolin è presente grazie ad un pubblico amministratore: 1775 e 1776. V’è da dire che nel passato è stata commessa un’inversione tra il blasone dei Gastaldello e quello dei Giandolin, come traspare dalle armi dipinte nelle pareti del Museo Vetrario di Murano e da quelle incise nella tavola che accompagna la monografia dello Zanetti dedicata alle Oselle di Murano. In questi contesti, lo stemma Giandolin è attribuito ai Gastaldello e viceversa. Non mi risulta che altri abbiano segnalato tale inesattezza, anzi: ho notato erronee reiterazioni. L’albero del blasone Chiandolini sembrerebbe porsi direttamente in relazione con un’insegna vetraria della fine del XVI secolo: quella dell’Alboro verde. Insegne e Fornaci della Famiglia Chiandolin/Giandolin Ho compiuto un laborioso processo deduttivo per attribuire ai Chiandolini – Giandolin l’insegna dell’Albero verde. Dopo aver constatato con sicurezza che sullo stemma familiare campeggiava un albero, come accennato prima, ho verificato tra gli appunti se fosse mai esistita un’insegna vetraria con un soggetto simile. Luigi Zecchin cita, in un suo capitolo dedicato alle insegne sul finire del XVI secolo, un “Ms. Francesco dall’Alboro”, fratello di un “Iseppo del quondam ms. Stefano dall’Alboro verde”, non segnalando il cognome di questi proprietari di fornace. Nel 1605 risulta iscritto nel Libro d’Oro un tal “Ser Chiandolini Battista quondam s. Francesco”. Azzardo l’ipotesi che il “quondam ser Francesco” sia quel Francesco dall’Alboro segnalato precedentemente. Da qui l’attribuzione d’insegna. I Giandolin furono anche proprietari delle fornaci Alla Costante Fedeltà e Al Sant’Antonio da Padova. Alcuni Soprannomi della Famiglia Chiandolin/Giandolin Santo Giandolin e Alvise de Batta da Caorle ditti Cabuol (XVII secolo); Giacomo Giandolin ditto Briatti, Antonio Cabuol ditto Calabria (XVIII secolo). Alcune Notizie sui Giandolin e sulle loro fornaci si possono trovare in: A.S.V. Notarili Atti, bb. 15215 e 15225; Silvano Tagliapietra, I Muranesi nel Settecento, op. cit., pp. 46 e 303; Luigi Zecchin, Vetro e vetrai…, op. cit., vol. I, pp. 185, 214, 216 e 217; vol. II, op. cit. p. 48; Vincenzo Zanetti, Guida di Murano…, op. cit., p. 265; Paolo Zecchin, L’arte vetraria a Murano nella seconda metà del Seicento. Parte prima, op. cit., p. 93 (vedi Bibliografia).
Testo ed illustrazioni di Marco Toso Borella |