Le Oselle di Murano
-Introduzione-

Fin dall'antichità era usanza che il doge a Natale donasse alle famiglie patrizie più importanti di Venezia alcune anitre palustri. Tra queste primeggiavano le anitre selvatiche dalle zampe rosse, le osèle salvadeghe dai piè rossi, cacciate nelle valli dogali. Quando le anitre cominciarono a scarseggiare, vennero sostituite come regalìa da monete-medaglie d'argento del valore di un quarto di ducato che vennero denominate Oselle, proprio in onore di queste ambite prede ormai divenute troppo rare. L'Osella veneziana più antica fu coniata sotto il dogado di Antonio Grimani nel 1521. Murano fu l'unica tra le città della Repubblica Serenissima a condividere tale privilegio con Venezia, coniando proprie Oselle con lo stemma dell'isola, del Camerlengo, del Podestà e, successivamente, anche con le armi dei Deputati cittadini. Si presume l'esistenza di Oselle muranesi emesse anteriormente al 1546, a quanto si deduce dal brano che segue, tratto da un documento datato 2 gennaio di quell'anno e riportato nella monografia ottocentesca dell'Abate Vincenzo Zanetti dedicata alle monete isolane:

" ... per il magnifico Pottesta fu posta parte che per questa spettabile comunità [Murano] si habbi continuar in dar le oselle al magnifico Potesta, a quelli d'Officio et in Consiglio secondo il solito...".

Le prime medaglie muranesi non sono materialmente arrivate a noi, dato l'esiguo numero degli esemplari emessi. La prima Osella conosciuta (sotto, vedi anche in Cronologia) risale al 1581.

La prima Osella muranese conosciuta

E' nel 1674 che si conosce il numero degli esemplari coniati: 90. Dal 1688 ne vennero emessi 100. Nel 1758 se ne aggiunsero altri 9. E 109 monete vennero prodotte anche l'ultima volta, nel 1796. Il giorno prescelto per la coniazione delle Oselle muranesi era quello dell'Ascensione e una volta impressi sul metallo fronte e retro, lo stampo veniva distrutto per rinnovarlo l'anno successivo. La fabbricazione del conio e l'emissione delle Oselle "ordinarie" (in argento) era a carico delle casse del Comune per la metà, e per questo l'assemblea stabiliva annualmente se ordinarle o meno alla Zecca di Venezia. Le 50 Oselle "pubbliche" erano così distribuite (brano tratto da un documento datato 1699 e riportato nel lavoro dello Zanetti):

"... all'Ill.mo Podestà oselle n.4 - Alli 4 Deputati oselle n.8 - Alli due Giudici oselle n.4 - Alli due Giustizieri oselle n.4. Al Camerlengo oselle n.2 - Al Cancelliere oselle n.2. - Al Comandador oselle n.1 - al Consiglio di 25 sono n. 25. - Summa oselle n. 50...".

L'altra metà delle monete e delle spese era di spettanza dei privati. Le medaglie "di prestigio", ossia quelle d'oro, venivano pagate interamente da coloro che ne ordinavano, magari per ricordo, alcuni esemplari (spesso i deputati o i camerlenghi dell'isola che vedevano impresso il proprio nome accompagnato dallo stemma familiare). La coniazione delle Oselle di Murano avvenne sempre con la battitura a martello, anche quando Venezia iniziò ad usare il torchio. I coniatori d'argento (vedi sotto) della Zecca di Venezia nel '700 erano diciotto. Tre di loro provvedevano anche alla emissione delle monete d'oro. Da ricordare che colui il quale incideva nell'acciaio il dritto del conio non era lo stesso che ne intagliava il rovescio "...secondo i metodi providi, e gelosi della Serenissima Repubblica..." per usare le parole di Grevembroch.

Coniatore di monete "a martello"

Il giorno in cui le Oselle di Murano venivano distribuite tra i cittadini era il 26 dicembre, dedicato a San Stefano protomartire, alla cui devozione era intitolata l'antica chiesa parrocchiale che ne ospitava la cerimonia di consegna. I muranesi erano veramente orgogliosi di questo privilegio esclusivo: le Oselle divenivano una sorta di prestigiosissimo biglietto da visita per coloro che ne erano in possesso, venendo "incastonate" in collane, "inglobate" sul fondo di bicchieri o semplicemente tramandate di padre in figlio.

Bibliografia essenziale per i dati e le notizie riportati in questo capitolo e nella cronologia:
Raffaele Paolucci, La Zecca di Venezia, Padova, Raffaele Paolucci Editore, 1991, vol. II.
Vincenzo Zanetti, Delle medaglie di Murano denominate Oselle, Venezia, Tip. munip. di Gaetano Longo, 1881.
CORPUS NUMMORUM ITALICORUM, Veneto, (zecche minori), Dalmazia – Albania,  Roma, tipografia
della R. Accademia nazionale dei Lincei, 1922,vol. VI.


Testo ed illustrazioni di Marco Toso Borella

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Per ulteriore documentazione vedi Bibliografia